La Corte di Cassazione, con la sentenza 46188/2023, si esprime sull’installazione delle telecamere nei luoghi di lavoro accogliendo il ricorso di una esercente che aveva montato un sistema di videosorveglianza nel proprio bar senza le dovute autorizzazioni.

Il ricorso lamentava che nella sentenza di merito non si era tenuto conto né se l’impianto fosse stato preposto alla registrazione né se l’imputata fosse datrice di lavoro a qualcuno.

I giudici hanno sottolineato due elementi importanti: il primo è che la presenza dei lavoratori dove l’impianto è installato “è un requisito imprescindibile per la configurabilità del reato”.

In aggiunta, non si configura la violazione della norma quando l’impianto è “strettamente funzionale alla tutela del patrimonio aziendale”, sebbene installato senza accordo con le rappresentanze sindacali o autorizzazioni, a patto che il suo utilizzo “non implichi un significativo controllo” sull’attività lavorativa dei dipendenti.


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